SIAI-Marchetti SF-260

Il progetto dell’SF-260 dei primi degli anni ’60 è l’evoluzione di quello dell’F.8 Falco , redatti ambedue dall’ing. Stelio Frati ; tale progetto fu acquistato dalla SIAI Marchetti che lo produsse in serie adottando una motorizzazione più prestante. La SIAI dedicò poi una versione, la M, dotata di diversa strumentazione e capacità di carico bellico all’addestramento dei piloti militari. Il primo volo avvenne nel 1964 e l’Aeronautica Militare Italiana acquistò il velivolo che divenne operativo nel 1976. Furono realizzate altre versioni di cui la W destinata alla controguerriglia con possibilità di un vasto assortimento di carico bellico. Il velivolo è stato utilizzato da diverse aeronautiche militari di paesi quali il Belgio, le Filippine, la Libia , i paesi centro-africani e sudamericani ecc. nonchè da diversi utenti civili, divenendo il maggiore successo commerciale tra gli addestratori del dopo-guerra. L’Alenia Aermacchi, subentrata alla SIAI, ha poi costruito la versione EA per l’Aeronautica Militare Italiana, versione con avionica digitale e prestazioni migliori che non ha avuto successo come la AM in quanto il motore era soggetto a spegnersi in volo. l’SF 260 fu utlizzato dalla Pattuglia acrobatica civile “Alpi Eagles” , formata da ex piloti delle Frecce Tricolori, per commemorare i 50 anni passati dalla trasvolata atlantica di Italo Balbo effettuata nel 1933 negli Stati Uniti con gli S-55. il 3 luglio 1983 nove velivoli SF 260C destinati a clienti americani , scortati da un G222 dell’Aeronautica Militare, attraversarono l’Atlantico con destinazione Chigago che festeggiava il 150^ anniversario della fondazione. Da allora e fino al 1990 gli Alpi Eagles si sono esibiti con 4 SF 260 C in Germania, Svizzera, Austria e Francia.
SF260EA in volo
Modello in resina in scala 1/48 ditta Sky Models