JUNKERS JU-87 PICCHIATELLO R.A.

La Regia Aeronautica arrivò all’inizio della WWII priva di una macchina adatta al ruolo di bombardiere a tuffo, specialità che negli anni precedenti veniva espletata dagli Ju 87 ed 88 in Germania e negli Stati Uniti dai vari aerei imbarcati, tipo Devastator e successivamente SBD Dauntless. Infatti il progetto del Savoia Marchetti SM 85 su cui si faceva affidamento, non aveva dato buoni risultati: l’apparecchio aveva problemi strutturali per cui diventava ingovernabile nella picchiata per cui fu dichiarato inadatto al servizio da una commissione tecnica. I 34 aerei prodotti furono dislocati a Pantelleria in carico al 96^ stormo in vista dello sbarco su Malta. Il comandante del 96^, maggiore Ercolani , fece presente al Ministero che in caso di utilizzo degli aerei , questi sarebbero andati persi tutti per incidenti per cui si decise di ritarli dal servizio e di avviarli alla demolozione. Ciò premesso la R.A. fu costretta a rivolgersi all’alleato tedesco , ordinando nel mese di giugno 1940 un primo lotto di 100 Ju 87 del tipo B.2 e successivamente altri 59. In questa seconda fornitura molti aerei erano del tipo R.2 a lunga autonomia, con bidoni supplementari interni da 150 lt. ed esterni da 300 lt. In principio la Luftwaffe non accolse la richiesta di buon grado ma con l’intervento del mareciallo Goering già nel mese di agosto pervennero al 96^ Gruppo , 236^e 237 Sq. le prime macchine usate che furono subito utilizzate nei raid contro Malta e sulle navi inglesi. In ottobre il gruppo si spostò a Lecce per la campagna di Grecia mentre fu creato un nuovo gruppo, il 97^-237^ e 238^per le operazioni su Malta, mentre un ulteriore gruppo, 101^ -208^ e 209^sq. fu dislocato a Tirana. Il 96^ gruppo -236^ e 237^ sq. nel febbraio 1941 fu trasferito in Libia per l’assalto a Tobruk ma fu decimato per cui tutti gli aerei residui del 237^ furono passati alla 236^ sq. che divenne squadriglia autonoma e che poi ritornò in Italia a maggio 41, sostituita prima dalla 239^sq. e poi anche dalla 209^, squadriglie che operarono fino a febbraio del 1942 quando per mancanza di pezzi di ricambio e benzina tutti gli aerei rimasero a terra. Solo 5 aerei della 239^ riuscirono a rimpatriare nel mese di aprile. Tutto il personale della 209^ e 239^ sq. fu inserito nel 102^ Gruppo comandato dal cap. Cenni, che insieme al 101^ Gruppo che utilizzava i Fiat Cr.42, diede vita al 5^ Stormo che combattè contro Malta e nella battaglia aeronavale di mezz’agosto. Solo all’inizio del 1943 arrivò l’ultimo stock di Ju 87 del tipo D, assegnati dapprima al 103^ Gruppo che operava in Sicilia e poi spostati al 121^ Gr. basato in Sardegna. Alla data dell’armistizio erano utilizzabili solo una decina di stuka che furono utilizzati per il tiro al bersaglio.
Il numero di matricola dei primi Stuka era tedesco e in molti casi veniva obliterato con una X per far posto a quello italiano. Le insegne tedesche venivano obliterate . La 236^ sq. non aveva numeri ma solo l’insegna del corvo nero in picchiata sui copricarrelli. La 237^sq. portava il numero 237 sui copricarrelli e l’insegna di un diavolo che scaglia una bomba in fusoliera. La 238^ sq. portava il n.238 bianco in fusoliera e sui copricarrelli il numero individuale in rosso assiene all’insegna del papero bianco in tuffo su una nave e punta dell’ogiva dell’elica in rosso.La 239^sq. aveva sulla fusoliera il n.239 in nero all’interno della fascia bianca e l’insegna del papero sui copricarrelli e punta dell’ogiva dell’elica in rosso.Infine la la 208^ sq. portava il numero 208 bianco in fusoliera mentre la 209^ sq. portava il corrispondente numero in giallo. Nella campagna di Grecia gli aerei portavano la striscia sul muso gialla. In Africa settentrionale diversi aerei portavano l’ogiva ed una fascia sul muso in colore giallo.
Modello in scala 1/48 ditta Airfix con figurino CMK raffigurante uno Ju-87 R-2 della 236^ Sq. -96^ Gr.