TARAWA 1943

Lo sbarco nell’atollo di Tarawa ed in particolare sull’isolotto di Batio, sede di un aeroporto nipponico, fu effettuato il 20/11/1943 e comportò per gli Americani una delle più sanguinose battaglie nel Pacifico in quanto da una parte fu sottovalutata la capacità difensiva nemica e dall’altra fu preso alla leggera il fattore marea. Da una parte l’isolotto di Betio era stato rinforzato nella struttura difensiva ad opera del contrammiraglio Saichiro dopo che l’anno precedente un altro atollo(Makin) tenuto dai nipponici era stato attaccato impunemente dagli Americani. Saichiro si servì di manodopera coreana(1200 uomini), incrementò la guarnigione con reparti speciali di fanteria da marina (2700), si servì di 14 carri armati leggeri che trasformò in postazioni fisse e che concorrevano con i fortini a realizzare un tiro incrociato, ed infine creò barriere con tronchi di palma e dossi per carri armati, minando le lagune. Dall’altra parte quando la marea si abbassava , era impossibile l’afflusso dei mezzi da sbarco che toccavano la barriera corallina e si incagliavano sulla stessa, rimanendo esposti al fuoco nemico. Gli unici mezzi che riuscirono a passare furono gli amfibi AMTRACK ma le truppe che trasportavano non guadagnarono terreno perchè rimanevano esposti al tiro del sistema difensivo. Nonostante i bombardamenti navali e aerei degli americani, le casematte giapponesi in cemento ed i cunicoli collegati ai nidi di mitragliatrici o ai carri armati sotterrati sino alle torrette, resistettero. L’unico inconveniente fu la distruzione del sistema telefonico per cui non fu possibile impartire l’ordine di contrattacco e coordinare l’attività delle truppe . La battaglia si sviluppò con uno stillicidio da parte americana e durò ben 3 giorni : gli americani furono costretti ad avanzare con molta lentezza e a distruggere volta per volta i singoli fortini, utilizzando i lanciafiamme ed i buldozer . Questi ultimi coprivano di sabbia le aperture e soffocavano i difensori mentre nelle prese d’aria veniva buttato kerosene con bombe a mano. Vi furono numerosi combattimenti all’arma bianca. Il bilancio per i Giapponesi fu di 5000 morti compresi gli operai coreani e per gli Americani di 1300 uomini.Gli unici superstiti furono 17 soldati nipponici feriti (gli altri preferirono suicidarsi) e 100 operai coreani.
Diorama in scala 1/35 con figurini di marca Tamiya,Masterbox ed in resina. Mezzi dell’Accademy e della Tamiya.